Il majo ricorda: iNtervista a giuseppe civati

Anche quest’anno il nostro liceo, in occasione del 27 gennaio, si è dedicato alla riflessione sui temi della Shoah e dell’antisemitismo. Ospite speciale di quest’anno è stato Giuseppe Civati, ex-deputato e fondatore del partito “Possibile” ma anche saggista ed editore. Assieme a Civati i ragazzi del Majo hanno discusso del suo libro Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza, pubblicazione nella quale vengono esplorati gli argomenti centrali della Giornata della Memoria. Il libro indaga come la violenza sia facilmente riconoscibile, punibile, e come invece l’indifferenza sia più difficile da individuare e condannare. Il tutto seguendo il filo conduttore della vita di Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica e sopravvissuta all’Olocausto, e delle terribili discriminazioni sociali di cui il popolo ebreo fu vittima a causa del regime nazista e di quello fascista.

Di seguito un resoconto della conferenza, con le domande formulate dagli studenti e le risposte di Civati.

Studenti: <<Quali sono le analogie con il passato? Quali sono oggi i muri, le frontiere che dividono, allontanano e separano? Chi sono i discriminati?>>

Civati: <<Il filo che lega il presente ai terribili avvenimenti del passato è l’indifferenza verso le discriminazioni che ancora oggi subiscono alcuni cittadini a causa del loro orientamento sessuale, politico o religioso. Compito della democrazia è quello garantire il pieno sviluppo delle varie personalità di ogni individuo, affinché non venga negata alcuna libertà. 

Il messaggio di speranza verso i moderni “discriminati” arriva proprio da Liliana che, di fronte ad una politica di morte, ha scelto la vita e ancora oggi si fa portavoce di chi non ha potuto e non può più parlare.>>

Studenti: <<Com’è possibile custodire la memoria di quanto avvenuto? La Shoah verrà ridotta ad una riga su un libro di storia?>>

Civati: <<Gli eventi che si sono verificati negli anni della dittatura sono troppo grandi per essere dimenticati, ma la scomparsa di testimoni diretti influirà negativamente sulla memoria della Shoah. Il compito di ricordare riguarda noi tutti: informarsi e tenere viva la conoscenza di quello che è successo è la base per combattere le discriminazioni di oggi e migliorare la società moderna.>>

Studenti: <<Qual’è il ruolo dell’educazione nel combattere l’indifferenza? Perché ancora oggi nelle scuole non si può parlare esplicitamente di politica?>>

Civati: <<La politica non riguarda solo confronti tra opinioni e campagne elettorali, ma anche l’analisi delle strutture sociali moderne che stanno alla base della sensibilità comune. 

Il messaggio di Liliana Segre ci ricorda quanto sia importante vivere in un contesto in cui vengono rispettati e coltivati i valori fondamentali della costituzione.

Leggere e studiare permettono di essere liberi: la cultura fortifica e consente di ottenere una corretta informazione sui fatti accaduti. Solo in questo modo è possibile sviluppare un pensiero critico ed evitare di commettere gli stessi errori del passato, anche se in contesti storici, culturali e politici diversi. >>

Studenti: <<Abbiamo rivisto nella figura del padre di Liliana Segre, afflitto nel vedere la propria figlia soffrire tali atrocità, numerosi genitori che, anche oggi, sperimentano vicissitudini analoghe. Da coloro che sono costretti a far partire i propri bambini nella speranza di una vita migliore, a quei genitori che affrontano quotidianamente insieme ai propri ragazzi patologie fisiche e psichiche, o ancora a coloro che, specialmente in seguito al covid, si trovano in situazioni di difficoltà economiche ed impossibilitati a garantire ai propri figli ciò di cui hanno bisogno. Cosa ne pensa di questo parallelismo?>>

Civati: <<La descrizione del rapporto tra Liliana e suo papà Beppe è la parte più toccante del libro: l’impossibilità da parte di un padre di poter salvare e aiutare la propria figlia rispecchia le preoccupazioni e le difficoltà più grandi di ogni genitore. Beppe si sente vittima e al contempo colpevole di non essere riuscito a scappare in tempo e salvare la propria famiglia. Nei capitoli del libro emerge tutta la fragilità di un padre umano, disperato e impotente di fronte allo svolgersi degli eventi storici.>>

Studenti: <<Quale causa spinse il regime a colpire altre popolazioni come i Sinti e i Camminanti?>>

Civati: <<Il piano discriminatorio è tipico di qualsiasi dittatura concepita in modo autoritario: la prima ad imporsi è la violenza politica, seguita dalla privazione dei diritti democratici e dalla limitazione della libertà di espressione. L’antisemitismo è un sentimento millenario, popolare nell’Europa centrale, dove non furono solo i nazisti a perseguitare gli ebrei: durante gli anni dell’imperialismo vennero promulgate le stesse norme antisemite alle popolazioni delle colonie, dimostrando così come il razzismo non sia finalizzato a colpire una precisa categoria di persone, ma in generale a ledere e discriminare esseri umani.>>

Federica Levy

Lascia un commento